24 giugno 2003

Lancio ufficiale del Sito Internet dei Musei Vaticani

indirizzo: www.vatican.va

Immagine tratta dall'affresco "Creazione di Adamo" dipinto da Michelangelo sulla volta della Cappella Sistina, utilizzato come sfondo del desktop durante la Conferenza Stampa

Il Sito è stato elaborato attuando un metodo di navigazione e visualizzazione di immagini ad alta definizione e visite virtuali i cui contenuti fossero protetti, accompagnato da una modalità di navigazione intuitiva su vari livelli di approfondimento in più lingue.

Il gruppo di lavoro si è avvalso dell’esperienza consolidata dall’Ufficio Internet per il supporto fornito dal 1995 al Sito ufficiale della Santa Sede che, oltre alla missione istituzionale, è attivamente coinvolto nel superamento del fenomeno di “digital divide”, cioè il divario tecnologico - in termini di infrastrutture informatiche e di telecomunicazioni - esistente tra il mondo industriale e gli altri Paesi, nel caso specifico facendo riferimento all’accesso ad Internet.

Il Sito web della Santa Sede negli ultimi 18 mesi ha registrato oltre 650 milioni di hits, con punte mensili di oltre 60 milioni, provenienti mediamente da più di 1 milione di singoli utenti ogni mese connessi da tutti i continenti.

Per quanto riguarda i Musei Vaticani, nel 1998 è stato approvato un primo prototipo sviluppato esclusivamente in HTML, che ha costituito il quadro per lo sviluppo successivo, seguito da un secondo nel 1999 che illustrava i concetti tecnici necessari all’implementazione.

In seguito a successive ricerche su ulteriori prototipi si è scelto di mantenere la massima compatibilità con i browser più diffusi ed i sistemi operativi disponibili sul mercato dal 1995 ad oggi, tenendo presente l’ampia platea di utenti che si sarebbero connessi quotidianamente al Sito della Santa Sede (www.vatican.va).

Schermata della pagina del Sito Internet dei Musei Vaticani dedicata alla Volta della Cappella Sistina

L’interfaccia grafica è stata studiata appositamente per offrire una funzione di supporto visivo alle immagini delle opere presentate nel Sito, vere protagoniste dell’esperienza di visita degli utenti. Per questo motivo le scelte grafiche sono state orientate verso un minimalismo teso a valorizzare il più possibile i capolavori dei maestri del passato esposti sul Sito Internet.

La barra del menu consente di accedere alle principali sezioni del Sito da ogni pagina, allo stesso tempo la barra di navigazione visualizza la posizione dell’utente all’interno del Sito funzionando come un utile strumento di orientamento. Ogni sala è corredata da una mappa che ne indica la posizione all’interno del Museo e presenta l’elenco delle opere di cui è disponibile la scheda dettagliata, è inoltre possibile richiamare la Visita Virtuale della sala stessa. Sebbene gli elementi grafici funzionali alla navigazione siano stati standardizzati per l’intero Sito, con lo scopo di semplificare l’apprendimento dei sistemi di passaggio da una sala all’altra e da una sezione all’altra, sono state studiate soluzioni specifiche per ognuno dei Settori quando la situazione lo ha richiesto. Sia la Cappella Sistina che le Stanze di Raffaello hanno richiesto soluzioni di visualizzazione specifiche per fornire un’immagine completa dell’architettura delle sale oltre che del loro contenuto.

Tecnologia

Schermata della pagina del Sito Internet dei Musei Vaticani dedicata alle Stanze di Raffaello

Parallelamente all’utilizzo dei linguaggi HTML e CSS nella realizzazione delle pagine web standard, per la visualizzazione delle immagini ad alta risoluzione si è scelta una soluzione leggera con applet Java, preferita all’utilizzo di pesanti plug-in. Grazie all’adozione di un formato grafico unico per il trattamento delle immagini ad alta risoluzione, adatto sia alle immagini bidimensionali che alle visite virtuali, denominato “FlashPIX” (consorzio DIG Digital Imaging Group, attualmente I3A International Imaging Industry Association) e allo standard denominato IIP (Internet Imaging Protocol) che permette l’integrazione naturale con il mondo Internet, sono state poste le premesse per la creazione di una solida piattaforma di serving per contenuti grafici ad alta risoluzione. L’appartenenza all’associazione che riunisce le maggiori società impegnate nell’industria del software e hardware conferma l’alta qualità e fruibilità di questo standard innovativo.

Il formato FlashPIX (non proprietario, quindi non sottoposto a royalties), meglio definibile come “contenitore”, incorpora multi-risoluzioni basato su una struttura reticolare composta da 8x8 blocchi, permettendo di memorizzare varie risoluzioni necessarie per impieghi diversi, che potranno spaziare da Internet fino alla riproduzione tipografica. Ciascun piano che definisce una risoluzione è diviso in 64 blocchi (in gergo “tiles” - piastrelle). Ogni blocco contiene pixels in un’ampia varietà di modalità (non compressi, compressi con un algoritmo tipo JPEG, frattali a colori o monocromatico). Gli “oggetti” FlashPIX sono memorizzati in un unico file e sono rappresentati da piccoli sotto-files organizzati gerarchicamente in una struttura piramidale a varie risoluzioni in piani paralleli. Tale “base” contiene l’immagine alla massima risoluzione, decrescente man mano che si sale verso il vertice della piramide. Le informazioni grafiche sono contenute in uno spazio colore. Definendo le caratteristiche di colore e la modalità di gestione dei profili colore, FlashPIX fornisce una palette omogenea di colori senza degrado della qualità a qualsiasi risoluzione.

Schema che illustra le proprietà del formato fotografico FlashPIX

Lo standard IIP è stato sviluppato proprio sfruttando al massimo FlashPIX, consentendo così una connessione via TCP/IP senza complicazioni di alcun tipo.

Per l’implementazione della piattaforma Zoom Server, la società Edizioni All Media S.r.l. di Roma si è avvalsa della collaborazione della società canadese iseemedia di Toronto, che ha risposto alle richieste progettuali iniziali con eccellenti risultati, in termini di stabilità e velocità.

Congiuntamente con l’Ufficio Internet della Santa Sede, nella persona del dott. Pasquini e del suo staff, è stata studiata una soluzione per l’integrazione del Sito dei Musei Vaticani con l’architettura esistente, basata su server HP. E’ stata così scelta la piattaforma Linux che risponde ai principali criteri di stabilità, sicurezza, facile manutenzione e bassi costi operativi.

Organizzazione dei lavori

Nel corso dello sviluppo del progetto, che ha richiesto oltre 15.000 ore tra attività di ricerca e redazione del materiale storico-artistico da parte degli specialisti dei Musei Vaticani, traduzioni, riprese speciali, acquisizione digitale delle immagini, ricerche nell’Archivio Fotografico e analisi delle soluzioni più idonee per ciascun Settore dei Musei Vaticani, seguita dall’implementazione in pagine web dei contenuti, la società Edizioni All Media S.r.l. di Roma ha scelto di eseguire gran parte dei lavori all’interno dei Musei Vaticani in un ambiente internazionale di specialisti.

Sviluppi attuali e futuri

Foto del telefono cellulare Sony Ericsson P800 mentre visualizza la versione WiFi/GPRS del Sito dei Musei Vaticani

Le peculiarità della soluzione tecnica (“leggerezza” in termini di Kb di ogni pagina web e possibilità di visualizzare le pagine con qualsiasi dispositivo mobile) consentono una facile migrazione del Sito dei Musei Vaticani su piattaforme mobili, sia palmari che di telefonia cellulare (2.5G e 3G). Viene presentato un prototipo, ormai in fase di ultimazione, di una guida per visite multimediali implementato su palmare con il sistema operativo Pocket PC 2002 in connessione WiFi 802.11b, oltre ad una applicazione per telefono cellulare GSM/GPRS di generazione 2.5G.

In questo modo sarà possibile accedere alle opere più importanti e alle informazioni utili che riguardano i Musei Vaticani, presto consultabili in molte aree servite da hot spots pubblici gestiti da diversi operatori.

Altre applicazioni derivate dal Progetto tecnico:


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